IL PREMIO NOBEL A BOB DYLAN

Che c’entra Bob Dylan con la letteratura? Così si sono espressi, scandalizzati, alcuni intellettuali nostrani, usi  troppo spesso a rivolgere lo sguardo solo sul proprio ombelico.

Non sono in grado di giudicare se i versi di Dylan meritassero un Nobel, ma la sicumera di chi afferma che le parole di una canzone non possono essere paragonate a quelle di una poesia è antistorica prima che ridicola.

Aristotele affermava che la poesia è “la naturale tendenza a imitare, attraverso il linguaggio, l’armonia e il ritmo”. E Montale ha scritto che la poesia è nata “dalla necessità di aggiungere un suono vocale (parola) al martellamento delle prime musiche tribali…Ancora nelle prime saghe nibelungiche e poi in quelle romanze, la vera materia della poesia è il suono. Lentamente la poesia si fa visiva perchè dipinge immagini, ma è anche musicale: riunisce due arti in una”.

Bob Dylan è stato l’interprete di una intera epoca e, grazie ai suoi versi e alla sua musica, più di una generazione di giovani ha compreso il senso della libertà, e intrapreso un cammino di ribellione ai dogmi del Pensiero Unico.

Non è questo insegnamento una delle finalità della grande letteratura?.

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