La stagione dell’odio
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Nella nostra società, dilaniata dall’odio, il ritorno di Silvio Berlusconi sulla scena politica può essere per molti addirittura rassicurante. Induce infatti alla tenerezza la macchietta del personaggio mummificato dalla chirurgia plastica, ma con un rinnovato repertorio di barzellette e con la sua recente iscrizione al Partito animalista: “bisogna inserire nella Costituzione l’animale come essere senziente che soffre e ha emozioni” e poi Dudù, Trilly e altri “23 bambini, dico bambini perché li trattiamo come tali”.
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Mi perseguita
dai muri
dagli schermi
dai giornali
con l’eterno sorriso
obliquo e sgangherato
la maschera di plastica
mi perseguita
del venditore di sogni
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Umilia
la dignità della ragione
vacuo
l’eloquio torrenziale
del piazzista nazionale
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Alla corte dei miracoli
nani giocolieri e ballerine
all’arroganza s’inchinano
dell’unto del Signore
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Alla corte dei miracoli
il trasformismo
in cambio di prebende
all’ammasso porta il cervello
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Alla corte dei miracoli
agli occhi dei sudditi servili
il re
non è mai nudo
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2001
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E così il nome “Berlusconi” nel simbolo elettorale probabilmente porterà qualche milione di voti.
Intanto gli antagonisti di ogni colore incitano solo all’odio, sui video, sul web e sui giornali.
Ma non solo i politici. Ieri sera nella trasmissione “Di martedì” due personaggi che fanno audience – Sallusti e Travaglio – si sono esibiti in uno spettacolo ributtante che trasudava solo odio. Sallusti era come al solito corrucciato, Travaglio esibiva la sua consueta faccia da schiaffi, il suo perenne sorrisetto di scherno. Non c’è stato, come ci si aspettava, un confronto sulle idee, ma solo uno scambio reciproco di ingiurie: “’Grillo è il tuo padrone!”, “Parla del tuo padrone pregiudicato!”.
Aiuto! Cerco un biglietto di sola andata per Marte.





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