FRAMMENTI DI MEMORIA

FRAMMENTI DI MEMORIA

FRAMMENTI DI MEMORIA

 

In questa silloge di poesie, attraversata da momenti intensi e ricchi di espressività, Luciano De Angelis comunica con il lettore senza retorica e con autenticità, non dimenticando l’esigenza di una ricerca poetica condotta sul piano dello stile e del linguaggio.
Il linguaggio essenziale e moderno, la versificazione asciutta ed efficace, mettono in risalto quella forza icastica che dà spessore alla dimensione lirica ed allusiva, in cui metafore e simboli ravvivano le tensione stilistica del testo.

l’autore

La raccolta è divisa in percorsi:

– la città – addii – sentimenti del sogno – risvegli

Da: la città (1952)

I

Corridoi d’ombra,
vacui come il pensiero,
interminabili.
Muri eretti
dall’uomo
come sepolcri.

La città dei miei incubi.

E
la notte
non copre
il grido dei corvi
sulla carogna del cane.

Meglio perdermi
assorto
nel ticchettìo discorde
di un mio tacco consunto,
meglio dimenticare
cercando le stelle
per terra.

II

Il cielo
si è aperto sul mare.
Sei tu che mi pensi?

Il vento
ha una musica strana ai miei orecchi
quest’oggi.
Sei tu che mi parli?

La città ora è lontana.

Io sono solo sul colle
con te,
mio amore.

Da: addii (1952)

I

Gente che corre,
confusione di macchine
che urlano
la loro impazienza.

Debbo ancora lasciarti
e t’amo.

Come grigio fantasma
il freddo
dai monti si aggrappa
ai finestrini della vettura
e trasforma gli abeti
in cristalli preziosi.

E t’amo sempre.

Mi sentivo stamani
un bruscolo
nell’occhio dell’universo,
ora il mio cuore è scavato
dal pianto
come la silice dalla risacca.

E t’amo di più

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